Primo ingresso: lunedì 25 ottobre 2021, 18:36
Di Francesco Di Palo a Roma
Twitter @FDePalo
Nuovi “artigiani” del grano “vecchio” sono in Puglia, precisamente a Rutiliano. È un paese a pochi chilometri da Bari dove due coraggiose signore, Mariana e Chiara, decisero di produrre farine di alta qualità con il metodo utilizzato fino al 1850, prima della nascita del mulino rotante.
“L’idea è stata creata a causa dei molti disturbi associati all’intolleranza alla farina, tra cui emicranie e problemi digestivi”., dice Mariana Perniola per Zougla.gr.
“Così abbiamo deciso di seminare semi antichi e coltivare la terra nella regione di Cassano Morg”, ha aggiunto.
L’azienda italiana coltiva e lavora varietà di grano antichissime. L’azienda ora collabora con la Barry University e il Consiglio Nazionale delle Ricerche per dare risposte ai cittadini che non possono più mangiare pasta e pane con le farine tradizionali.
Il grano viene consegnato in confezioni da cinque tonnellate confezionate sottovuoto per prevenire muffe e parassiti, che possono causare alcune intolleranze.
“Siamo un’azienda che non usa fertilizzanti e dipende solo dalla pioggia” La padrona di casa Mariana ha detto: “Abbiamo due grandi fortune: veniamo da due famiglie semplici che lavorano sempre sodo e credono in una missione quasi impossibile”.
Infatti, per fare pane, pasta e biscotti con questa preziosa farina, ci vuole molta pazienza e molto lavoro, mentre i margini di guadagno sono molto bassi.
“Non si diventa ricchi, ma si fa servizio alla società, soprattutto a quelle persone – che purtroppo stanno diventando sempre di più – che hanno problemi con la loro dieta”, sottolineano gli imprenditori.
Nella sola Italia ci sono almeno 200.000 malati di celiachia, 145.759 donne e 60.802 uomini. Un quarto del cibo mondiale è contaminato da micotossine.
Oggi, il lavoro delle due donne è un esempio di impresa redditizia che gestisce un’economia circolare: non coltivano la terra in modo industriale, non producono rifiuti e investono nella salute dei consumatori.
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