Per tradizione, la Società Dante Alighieri de Montauban, che si occupa di diffondere la lingua e la cultura italiana, festeggia il nuovo anno. Nel suo discorso, a cui hanno partecipato i membri, il consiglio di amministrazione, i docenti e gli eletti presenti, il presidente Alan Crivella ha citato il poeta Hölderlin: “Dove cresce il pericolo, così anche ciò che salva”. Un riferimento alla pandemia e all’oscurità.
Alain Crivella può accontentarsi dell’influenza culturale di Dante che, con più di 700 iscritti, di cui 300 studenti in quattordici corsi, è ancora molto vivo.
Ma non c’è Dante senza convivenza e condivisione, Friends of Italy è venuto sabato a festeggiare il nuovo anno all’italiana. 30 cantanti del coro dell’associazione Canzonissima hanno tradotto cinque brani sotto la direzione del maestro di coro Laurent Boyé. Cantanti come Francis Capriel o Nino Ferrer erano sotto i riflettori, senza dimenticare la canzone simbolica della libertà e condividendo la canzone “Bella Ciao” che il pubblico portava. Quindi il reparto bambini, a sua volta, ha eseguito alcune canzoni, disegni e poesie contorte e ha presentato i propri desideri in italiano.
Non c’è Capodanno senza l’arrivo della Befana che personifica l’Epifania e la fine del solstizio d’inverno. Questa vecchia signora sembra una strega (o fata). Vestita di stracci, stanca di Roma il 6 gennaio, è arrivata sulla sua scopa magica. Sulla schiena porta una vecchia borsa piena di regali per i bambini buoni. Altri riceveranno un pezzo di carbone (cioccolato o zucchero di canna). Come Babbo Natale, scendi dal camino. La sera del quinto giorno i bambini lasciano un piatto di minestra, carote e un po’ d’acqua per il vero culto della Befana in Italia.
Così La Befana si è presentata questo fine settimana, per la gioia dei ragazzi.
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