Nei magazzini del comune di Atene sono migliaia le chiamate non pagate che sono state tagliate negli ultimi decenni. I debiti ammontano a 300 milioni e ora ha iniziato a confiscare i conti. Ma da qualche parte qui inizia la grande confusione perché sono molti i cittadini che hanno costretto il comune a restituire i soldi che gli sono stati sottratti.
Secondo Eleftheros Typos, il caos nei luoghi in cui vengono tenuti i registri con le chiamate così come gli errori degli agenti di polizia municipale che “tagliano” le chiamate portano alla restituzione di migliaia di euro.
Informazione è una parola sconosciuta e quindi molte chiamate non possono essere rilevate e quindi confermate dal comune che c’è una violazione, mentre gli errori in quelli individuati vengono di fatto eliminati.
Un esempio è l’esempio di un cittadino che ha ricevuto un totale di 155 chiamate per le sue tre auto, ma il comune non riusciva a trovarne più di 15, quindi i soldi che doveva pagare erano alla fine molto inferiori a quelli offerti, mentre il comune le autorità sono state anche costrette a restituire gli importi già incamerati a causa di problemi di colore.
Sono decine i casi in cui il colore dell’auto indicato dall’agente di polizia municipale nella chiamata non corrisponde al colore indicato sulla carta di circolazione e quindi la chiamata viene necessariamente annullata.
Come si è scoperto, i cittadini che vedono le somme confiscate dai loro conti previa comunicazione da parte del comune, è bene chiedere subito i documenti che attestino la violazione.
Leggi anche
“Esperto televisivo sottilmente affascinante. Drogato di alcol. Appassionato di zombie impenitente.”